Amaranto? Miglio? Montina? Quasi nessuno di questi
ingredienti rientra nelle nostre tavole. Eppure sono tutti naturalmente senza
glutine e di facile utilizzo.
Partiamo dall’Amaranto: è una pianta originaria del centro
America, dai chicchi commestibili. Non è un cereale, come non lo sono grano
saraceno e quinoa. È ricco di proteine, fino al 16%, con elevato valore
biologico; grazie all’elevato contenuto di fibre ha un effetto positivo sulla
digestione e sul ricambio. I chicci si possono cuocere, dopo il lavaggio, in
due parti di acqua con un cucchiaino di sale marino integrale. Il sapore è
leggermente dolciastro e ricorda le nocciole.
Il Miglio: è una pianta erbacea e rientra nei cereali
minori. Nei Paesi industrializzati dell’Europa, dell’America e dell’Oceania, questa specie ha perso del tutto importanza e
ha una diffusione marginale anche come cereale foraggero. L’unico impiego
economico è come componente di mangimi e becchime per i piccoli uccelli. È invece
ampiamento coltivato in aree semidesertiche dell’Asia e dell’Africa. Il valore
dietetico è elevato, per il discreto tenore in proteine, sali minerali e fibra.
E’ ricco anche di vitamine A e del gruppo B e per il suo alto contenuto di
acido silicico è considerato un prodotto di bellezza per pelle e capelli,
unghie e smalto dei denti poiché ne stimola la crescita. La farina è utilizzata
per la panificazione non lievitata.
Montina TM. È il marchio registrato della farina fatta dai
semi di un’erba chiamata “Indian rice grass” anche se non ha nulla a che vedere
con il riso. Ha un alto contenuto di fibre e proteine e viene usata nelle
preparazioni senza glutine: per la panificazione al 15%-20% mentre per i dolci
si può usare in sostituzione di altre farine ma deve essere aggiunta una gomma
( Xantano).
Altro ingrediente molto usato oltreoceano, pressoché
sconosciuto in Italia è l’olio di cocco. È un olio vegetale ottenuto a partire
dalla polpa essiccata della noce di cocco. Essendo vegetale è privo di colesterolo
e tra gli oli vegetali è tra quelli che hanno la minor quantità di acidi grassi
insaturi. Molto resistente alle alte temperature, si presta come olio in cucina
e per frittura poiché ha un alto punto di fumo. È uno degli ingredienti
principali del curry nel sud-est asiatico. Può essere usato per rimpiazzare i
grassi solidi prodotti attraverso procedimenti chimico-fisici nei prodotti da
forno e pasticceria.
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